Cannavaro:"Spero di lasciare il segno che hanno lasciato Di Natale, Quagliarella e Floro Flores"


Cannavaro a ruota libera in conferenza:“Alcuni napoletani importanti che mi hanno preceduto hanno fatto la storia dell'Udinese, spero di lasciare lo stesso segno che hanno lasciato loro.
Antonio Di Natale, Fabio Quagliarella, Antonio Floro Flores mi hanno scritto.
Non ho visto la squadra dal vivo, in questi due giorni ho guardato un bel po’ di video, ma mi baso su quello che vedo in allenamento.
Lazar Samardzic è il giocatore di maggior qualità che abbiamo, la gente si aspetta tanto da lui.
Sta avendo delle difficoltà perché le altre squadre lo studiano e hanno un occhio di riguardo nei suoi confronti, anche per Lorenzo Lucca che sta facendo bene.
Il tempo è poco, quindi dobbiamo concentrarci sulle cose più importanti in questo momento, al di là dei singoli.
Dobbiamo parlare di collettivo, di squadra.
Se un giocatore di qualità non rende o non corre dobbiamo trovare soluzioni diverse.
Oggi ci sarà una riunione con Roberto Pereyra, ma mi interfaccerò con tutti quanti perché più informazioni riesco ad avere dai giocatori e meglio è.
Quando arrivi in un contesto nuovo dove non hai il tempo di lavorare non è facile, poter comunicare e stare a contatto coi ragazzi è importante.
Ovunque sono andato ho sempre cercato dei collaboratori locali, questo mi permette di accorciare i tempi.
Pinzi conosce benissimo la società e quando mi è stato proposto, ho accettato senza problemi, per me è un valore aggiunto.
Mi rifaccio un po' agli allenatori che ho avuto da giocatore, Lippi e Capello dal punto di vista della gestione erano fenomeni, avevano nelle regole e nel concetto di squadra le ambizioni di voler vincere sempre.
Sono due caratteri molto forti che hanno fatto la storia del nostro calcio.
Spero di aver preso un pezzettino da tutti gli allenatori che ho avuto nella mia carriera: Zaccheroni, Sacchi, Trapattoni, Malesani, Zoff,…
Ogni calciatore cerca di rubare le cose che gli piacciono di più e da allenatore cerca di trasmetterle poi ai propri giocatori.
I ragazzi sono giovani, devi alternare bastone e carota, devi fargli capire dove sono. 
La gestione di un gruppo è la cosa più complicata".

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